Pubblichiamo con piacere la testimonianza che segue, sottolineando la splendida sinergia che (per testimonianze ricevute) si é venuta a creare tra i protagonisti di questa emblematica impresa sportiva outdoor e la migliore ed empatica accoglienza elbana, messa in campo nell’occasione, oltre che dalla sezione CAI locale, attenta custode della sentieristica dell’Isola, dai punti di ospitalità lungo la GTE: Hotel Belmare a Patresi, Fonte di Zeno a Marciana, Azienda agricola Montefabbrello a Schiopparello, Hotel Maristella a Cavo.

 

Nove escursionisti particolari, ma più esattamente direi “speciali” sono stati sull’Elba dal 14 al 18 di questo mese ed in tre giorni hanno percorso tutta la GTE da Patresi a Cavo: 68 km di distanza e 1.800 mt di dislivello. La cosa non sarebbe speciale se non fosse che quattro di loro erano NON VEDENTI e cinque erano accompagnatori. Ad organizzarli e guidarli Paola Favero, alpinista, scrittrice, ex Forestale costantemente impegnata nella salvaguardia dell’ambiente e vera “pasionaria” della tutela dei boschi. Sia gli accompagnatori che gli accompagnati non erano alla loro prima esperienza in questo genere di prestazioni. Dei non vedenti tre hanno partecipato a paraolimpiadi invernali in gare di sci. Uno di loro è stato pure campione del mondo in una specialità di regata. Piera Loda è stata la prima donna non vedente che ha scalato il Monviso. Gli accompagnatori, due soci del CAI di Peveragno ed una guida ambientale, erano stati formati precedentemente in corsi di addestramento organizzati dalla stessa Paola Favero per conto dell’ex Corpo Forestale.
L’esperienza molto bella, coinvolgente e, come loro stessi hanno detto, “ricca di emozioni, fatica, amicizia e accoglienza” è stata particolarmente impegnativa. Nei tratti in discesa dove le mani tenute costantemente sulle spalle dell’accompagnatore non erano sufficienti a far prevedere la qualità della base d’appoggio del piede occorrevano tempi più lunghi per effettuare il percorso e maggiore attenzione. A compensare il tutto sono state l’ospitalità e le cene nei posti tappa dove non sono mancate allegria e buon vino elbano. Paola si è dichiarata disponibile a tornare e a condurre sull’isola corsi formativi simili per associazioni e istituzioni che vogliano praticare questo tipo di accompagnamento.

 

Vittorio Santini – Sottosezione CAI Elba

 

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